Tag: diario

  • Infortunio, pensieri, programmi

    Il 26 Ottobre ho corso il mio ultimo allenamento di qualità:

    un buon 3 x 7000m, poi fastidio che diventa dolore e lo stop.

    Mi fermo e capisco che non è una cosa troppo rapida, eppure la maratona di Verona è dietro l’angolo.

    Fantasmi, l’anno scorso poco prima della maratona la stessa cosa. Dopo l’ultimo lungo un infortunio che mi ha costretto a svolgere il tapering prevalentemente sulla cyclette, però quella volta fortunatamente mi sono ripreso e ho gareggiato migliorando di molto il mio personale.

    Quest’anno la storia si ripete, ma stavolta la gara è vicina, troppo vicina, e il dolore è intenso, troppo intenso.

    NIENTE VERONA 2025.

    Martedì 25 Novembre dopo un mese dal mio infortunio corro il mio primo allenamento di qualità della ripresa, un timido 6 x 1000m svolto abbastanza bene.

    In questo mese? Tanta cyclette, poca corsa, tanti pensieri sul significato e sull’impatto della corsa nella mia vita.

    Ma io voglio davvero tirarmi il collo per migliorare i tempi rischiando di farmi male? Non è meglio correre più rilassato e non subire mai stop?

    Bella domanda, che però è superficiale e cela la vera domanda delle domande ovvero: “io perchè corro?”.

    La risposta ovviamente non è banale e non saprei rispondere in modo esaustivo in questo momento. Sicuramente una componente importante è che lo faccio per superare i miei limiti quindi no, non posso accontentarmi di correre “tanto per”.

    Finchè posso migliorare voglio farlo.

    Questi giorni però mi sono serviti per chiarirmi bene le idee e per ritrovare una motivazione che forse si era un po’ assopita e mi stava portando ad allenarmi bene ma non al meglio.

    Adesso si riparte, motivato a mille per il nuovo percorso.

    Gli obiettivi sono:

    • Tornare di nuovo al mio peso gara
    • Riprendere a correre 85/100km a settimana
    • Arrivare a Febbraio sano e non infortunato per poter correre la mia prossima maratona.
    • Correre il mio personale migliorandomi di almeno 3 minuti ma puntando a migliorarmi di 5/6 minuti.

    Come intendo farlo?

    • Ho già iniziato una dieta piuttosto rigida per queste prime settimane in cui il carico di corsa è ridotto in modo da avvicinarmi al peso gara e poi dover perdere poca roba nei mesi successivi, per ora sta funzionando bene.
    • Già da settimana prossima sarò intorno ai 90km quindi devo solo sperare di tenerli senza troppa fatica dopo questo “stop”.
    • Ho introdotto l’obbligo di almeno 2 sessioni da 30/40 minuti di rinforzo muscolare per migliorare nella corsa e prevenire infortuni.
    • Il mio “ritmo maratona” per Verona era già centrato per migliorarmi di 3 minuti, quindi dovrei aumentare di poco e consolidare quei ritmi.

    Quello che chiedo a me stesso è un risultato ambizioso e sfidante ma alla mia portata. Richiederà tanta disciplina ma sono sicuro che alla fine ne sarà valsa la pena.

    Ci vediamo presto!

  • La mezza maratona d’Italia – Memorial Enzo Ferrari

    Mancano 7 giorni alla maratona di Milano, settimana scorsa ho concluso un lunghissimo da 36km con variazioni intorno al ritmo maratona e sono molto motivato.
    Oggi ho corso da Maranello a Modena, passando per gli stabilimenti della Ferrari, luoghi leggendari che mi hanno fatto emozionare.
    L’obiettivo di oggi era fare un buon allenamento senza strafare perchè manca poco alla gara obiettivo della stagione.

    Grazie alla Community di escoacorrere un ragazzo recupera il pettorale per me il Sabato e me lo consegna a mano Domenica mattina, così io posso fare tutto in giornata.

    Arriviamo a Maranello e riusciamo a parcheggiare poco distante dalla partenza, tappa in un bar dove bevo un caffè e resisto alla tentazione di mangiarmi tutte le brioches del bancone (sono in fase “ipocalorica” per cercare di limare qualche etto prima della maratona).
    Due passi fino alla partenza e poi aspetto il via, che arriva con qualche minuto di ritardo.

    Imposto il passo intorno ai 4:30 al km, circa a metà strada fra il mio ritmo del lento e il ritmo maratona. Decido che questo sarà il passo da tenere e all’arrivo non dovrei essere neanche lontanamente stanco. Vediamo se sarà così.

    Nella pista di Fiorano

    I primi 5km volano, dopotutto si passa da tutti i luoghi iconici della Ferrari e si corre nell’autodromo di Fiorano, proprio nella pista! pazzesco, le gambe vanno da sole.
    Una volta usciti da questi luoghi la strada prosegue verso il comune di Formigine, molto bello e con un bel tifo. A me in generale questi posti piacciono, forse perchè sono abituato a correre in pianura fra i capannoni e quando proprio va bene in riva a qualche canale (che comunque apprezzo).
    Arrivati lì siamo circa a metà gara, prendo il mio gel e decido che sto molto bene, inizio a pensare che correre una mezza maratona a questo ritmo ormai è piacevole e mi consente di vivere un’esperienza meravigliosa: un’atmosfera di festa, posti fantastici, fatica molto contenuta e sana attività sportiva. Cosa si può chiedere di meglio?

    Formigine, bello rilassato

    La strada prosegue fino all’ingresso di Modena da SUD e intorno al 15esimo kilometro decido di alzare un pochino il ritmo e decido che la chiuderò con un paio di kilometri a ritmo maratona, sto troppo bene per sprecare un’occasione del genere, avrò poi altri 6 giorni per riposare.

    Così succede, alzo il ritmo intorno ai 4:20 al km e negli ultimi due mi porto intorno ai 4:10 al km, arrivando in centro mi diverto anche ad urlare al pubblico di fare un po’ di casino per chi sta correndo. Chiudo la gara in sprint con un tempo finale di 1h33m, oltre 10m più lento del mio personal best sulla mezza maratona ma con delle sensazioni pazzesche.

    La tanto discussa medaglia, io sono riuscito ad averla 🙂

    Forse questa preparazione sta andando bene nonosante tutti gli intoppi? Manca poco al momento della verità.

  • DNF alla maratona di Roma 2025

    A inizio stagione avevo pianificato di correre due maratone ravvicinate, in particolare Roma il 16 Marzo e Milano il 6 Aprile.
    Naturalmente Roma l’avrei corsa in preparazione per Milano, quindi avrei sfruttato l’evento per fare un lunghissimo in compagnia e per visitare Roma in un modo diverso.
    In quel weekend sono anche riuscito a portare a Roma moglie e figlio e tutto lasciava presagire un bellissimo fine settimana, anche il meteo sembrava abbastanza buono.
    Appena arrivati a Roma Venerdì sera mangiamo una pizza (devo dire non delle migliori) a domicilio e fatico molto a digerirla.
    La notte non dormo particolarmente bene ma al Sabato mattina sono pronto per una corsetta defaticante da 5km che poi diventano 7 perchè Roma è bella e non vorresti mai fermarti.
    Poi la colazione e il viaggio verso la zona EUR dove ritiriamo il pacco gara e il pettorale.
    A pranzo mangio un piatto di pasta cacio e pepe e fatico a finirlo, forse era troppo condita? strano.
    Nel pomeriggio inizia a chiudersi lo stomaco e arrivo all’ora di cena completamente privo di appetito, proprio nel pasto in cui avrei dovuto abbondare con la pasta/riso per avere le energie per correre. Mi costringo a mangiare e arrivo a 80gr di pasta in bianco, ma chiaramente c’è qualcosa che non torna.

    Domenica mattina, sveglia alle 5:00, vedo la partenza del primo Gran Premio di Formula 1 mentre faccio colazione e poi aspetto. Anche la colazione (solita) fatica ad andare giù, ho lo stomaco bloccato.
    La tabella del coach prevedeva di partire piano e cercare una progressione con qualche km finale al ritmo maratona ma io so già benissimo che in queste condizioni non è fattibile e decido di correrla tutta al mio ritmo del lento e così faccio.

    prima di partire, ancora non sapevo come sarebbe finita…

    Buone sensazioni per tutti i primi 10km e in generale fino all’ora di corsa, riesco anche a prendere il primo dei gel che mi sono portato.
    Poi il tracollo, mi trascino dal 14esimo al 21esimo km sperando che arrivino un po’ di forze chissà da dove ma questo non succede, sono vuoto, indebolito e stanco.
    Al 22esimo kilometro mollo con la corsa e decido che la concluderò alternando 1km di corsetta a 500m di camminata, così dovrei riuscire a chiuderla.
    Presto mi rendo conto che sto male, lo stomaco è a pezzi e sono completamente privo di forze. Arrivato al 24esimo inizia anche una leggera pioggia che mi fa pensare: “se continui ti ammali seriamente e salta anche Milano, non fare stupidate”. A malincuore decido di ritirarmi, la scelta mi costa tantissimo perchè ci tenevo davvero tanto a chiudere questa maratona così speciale. Chiedo allo staff che non sa nulla di come ritirarsi e arrancando proseguo per altri 6km fino al trentesimo dove crollo definitivamente, poche centinaia di metri più avanti c’è un furgone per i ritirati e salgo.
    Da quando corro non mi ero mai ritirato ad una gara, è stata una sensazione così amara che spero di non dover più provare.
    Nei giorni successivi confermo il sospetto, il mio problema è legato ad un virus gastrointestinale che qualche giorno prima aveva colpito mio figlio e che ha lasciato strascichi per circa una settimana anche su di me.

    Posso ricavare qualcosa di buono da quest’esperienza?
    Sì, ho imparato che quando c’è la salute di mezzo è meglio non scherzare, e che quando sei malato puoi impegnarti quanto vuoi ma il corpo non risponde.
    Ho anche dimostrato maturità e saggezza nell’accettare la “sconfitta” evitando il rischio di peggiorare la mia salute, e per uno come me non è una cosa da poco.

    Ho comunque vissuto l’atmosfera della maratona e ho ricavato una voglia maggiore di chiudere Milano 2025 nel miglior modo possibile, anche se la battuta d’arresto a poche settimane dalla gara non è positiva.

    Nei prossimi giorni vedrò come mi sento e penserò a cosa fare.

  • Il (mio) test di Yasso

    Oggi, in preparazione della maratona di Valencia che correrò il prossimo 1 Dicembre, ho svolto il Test di Yasso.
    Vediamo insieme cos è, come funziona e soprattutto come è andato.


    Prima di tutto

    Questo test è stato inventato da Bart Yasso (grande personalità nell’ambito podistico mondiale) e il suo scopo è fornire una previsione del potenziale tempo in maratona.
    Ovviamente il valore è indicativo e il test ha senso solo se si sta preparando una maratona, se ad esempio mi preparassi per correre questo test ma non facessi allenamenti lunghi difficilmente riuscirei a coprire la distanza di 42,195km in quel tempo.

    Come funziona?


    Teoricamente è piuttosto semplice:
    Ci si riscalda per bene, quindi si corrono 10 prove da 800m tutte allo stesso passo, che sarà la conversione da ore/minuti a minuti/secondi, che vorremmo tenere in maratona. Ad esempio se punto a correre una maratona in 2h59m dovrò impiegarci 2’59” a correre gli 800m.
    Le prove ripetute sono intervallate da un recupero di pari durata (2’59”) in cui dovrò percorrere circa 400m (quindi alla metà della velocità).
    In totale la prova dura quindi 12km + riscaldamento e defaticamento. Nel mio caso 2km di riscaldamento, 12km di test e 1km di defaticamento per un totale di 15km.

    Come si intuisce dalla descrizione il test presuppone che si abbia già un’idea di “a quanto possiamo aspirare in maratona”, altrimenti si corre il rischio di partire troppo veloci o troppo lenti e quindi di falsare la prova.
    Questo test, che apparentemente c’entra poco con la maratona, invece fornisce risultati sorprendentemente accurati per la maggior parte dei podisti.

    Com è andato?

    Domenica avevo corso una mezza maratona al mio massimo potenziale e questa mattina, avendo le gambe ancora un po’ indolenzite, ho pensato di rinviare il test. Poi ho guardato il meteo dei prossimi giorni e ho deciso di sfruttare oggi perchè è l’ultima mattina senza pioggia e ho corso comunque il test, senza troppe aspettative.


    Nel mio caso l’obiettivo è di correre la maratona sotto le 3h quindi ho puntato a stare intorno ai 2’58” per ogni 800m.

    Sono stato piuttosto regolare.
    I miei split durante il test

    Le ripetute sono state tutte piuttosto regolari, purtroppo a causa di un errore durante l’esportazione dell’allenamento sull’orologio ho dovuto gestire le ripetute e i recuperi “manualmente”, ecco spiegati i blocchi da 0,79/0,81km o da 0,39km.
    Si vede come nelle prime due dovevo ancora “prendere il ritmo” ma comunque sono stato abbastanza vicino al ritmo obiettivo. La terza è durata 3:04 ma ho corso qualche metro in più quindi già in un tempo compatibile, diciamo che 3:45/km è il limite da non superare in questo test per una previsione “sotto le 3h”.

    Le sensazioni sono state ottime per tutta la durata del test, ovviamente essendo una prova piuttosto lunga non nego di aver fatto parecchia fatica durante le ultime 3 o 4 prove ma sono riuscito a mantenere il ritmo, anzi sulle ultime ho addirittura spinto leggermente più forte arrivando ad passo compatibile con una previsione di 2h56m.

    A questo punto ho alle spalle due lunghissimi da oltre 26km, una mezza maratona sotto l’ora e 25 e un test di Yasso andato bene. Sono tutti buoni segnali in previsione della gara, staremo a vedere se nelle prossime settimane sarò in grado di convertire questo stato di forma in una preparazione adeguata a raggiungere il mio obiettivo!


  • Correre tutti i giorni

    Da qualche anno, più precisamente da quando ho letto “L’arte di correre” di Haruki Murakami, ho modificato le mie abitudini di cosa e sono passato dal considerare la corsa come uno sport da praticare qualche giorno alla settimana all’interpretare la corsa come una parte della mia giornata e della mia vita.
    Di conseguenza, come mangio e dormo tutti i giorni, ho iniziato a correre tutti i giorni (o quasi).

    Questo mi ha portato ad alcuni cambiamenti, di cui ho discusso in un altro articolo.
    Sicuramente questa pratica mi porta a fare più kilometri settimanali e a migliorare le mie capacità di recupero inoltre è un tempo che posso dedicare a me stesso ogni singolo giorno.

    Ultimamente però ho iniziato a chiedermi se il fatto di non avere neanche un giorno di totale recupero possa impedirmi di essere “al top” nei giorni in cui ho allenamenti di qualità, e questo a lungo andare possa incidere sulle mie prestazioni.

    Non so neanche io come proseguire ma questa settimana mi sono preso il Lunedì di recupero in cui non ho corso ma ho fatto salto con la corda e ginnastica. Sicuramente le articolazioni ringraziano e probabilmente il recupero post lunghissimo della domenica è stato migliore.

    Ora vorrei provare per un periodo a “costringermi” a non correre almeno un giorno alla settimana e monitorare i progressi, dopodiché se dovessero esserci effettivi miglioramenti mi toccherà valutare se mi importano di più le prestazioni il giorno della gara o se accettare di sacrificare un po’ di brillantezza in cambio della bella sensazione che mi da la corsa quotidiana.

  • Le 8 cose che sono cambiate da quando corro

    Da quando ho iniziato ad allenarmi sono passati diversi anni e in questo periodo nella mia vita sono cambiate tante cose. In questo post voglio elencare quelle che ritengo importanti e che mi stanno aiutando in tutti gli aspetti della vita.

    1. Sono dimagrito: Beh, questa è la cosa più ovvia. Aggiungere quotidianamente un’attività che comporta un dispendio calorico ha comportato un calo del peso, inoltre gli obiettivi legati alle gare alle quali ho partecipato hanno contribuito a motivarmi per raggiungere il mio peso forma per la corsa. La perdita di peso nel mio caso non è stata l’obiettivo ma un piacevole effetto collaterale. Prima di iniziare a correre non ero in sovrappeso ma avevo comunque quasi 10kg in più dei quali ora faccio volentieri a meno anche nella vita quotidiana.
    2. Sono più in forma: Può sembrare un sinonimo del primo punto ma facciamo attenzione, perdere peso e mettersi in forma sono due cose diverse. Se smettessi di mangiare per 3 giorni perderei peso ma sicuramente il mio stato di forma calerebbe. Aver perso quasi 10kg passando da una vita sedentaria ad una in cui corro tutti i giorni mi ha alleggerito garantendomi però uno sviluppo muscolare e mi ha dato parecchie energie in più, vi garantisco che questa cosa nella quotidianità si sente parecchio.
    3. Ho imparato ad essere paziente: Questo è un punto molto interessante su cui vale la pena di soffermarsi. Dover preparare una gara comporta mesi di allenamento, non si fa dalla sera alla mattina. Io sono figlio di una generazione che è un po’ abituata al tutto e subito (Amazon, Binge Watching, supermercati pieni di qualsiasi cosa, negozi aperti sabato/domenica). Insomma, non siamo più abituati a dover aspettare settimane/mesi per qualcosa. Nella corsa a volte un allenamento non va come previsto perchè non siamo in forma, oppure ci si infortuna, oppure il giorno della gara piove o ci si ammala e si compromette parte/tutta una preparazione.
      Queste cose bisogna accettarle, imparare a convivere con imprevisti o piccoli fallimenti mi ha insegnato ad essere paziente, a coltivare la mia passione e a guardare sempre alla “big picture”: sono comunque in salute, mi sto preparando per gareggiare e faccio una cosa che mi diverte. Potrebbe andare decisamente peggio, no? Questa capacità mi è stata fondamentale negli ultimi anni e mi ha aiutato ad accettare imprevisti e problemi senza scompormi più del dovuto.
    4. Ho imparato a pianificare a medio/lungo termine: come anticipavo nel punto precedente, una preparazione richiede tempo e non si può gareggiare (almeno su strada nel nord Italia) in tutte le stagioni, quando fa troppo freddo o troppo caldo le gare non ci sono quindi bisogna pianificare. Avere delle gare di riferimento magari fra 6,9 o addirittura 12 mesi è fondamentale per gestire al meglio gli allenamenti, chiaramente questo ha senso se ci si da degli obiettivi cronometrici e non si corre solo per “stare in salute”. Questa pianificazione a medio/lungo termine (gare, allenamenti, eventuali viaggi, soggiorni, trasporti) è una cosa che nella vita quotidiana torna molto utile.
    5. Sono più consapevole della mia alimentazione e del mio corpo: La corsa mi ha insegnato, in un processo durato diversi anni e ben lungi dall’essersi concluso, ad ascoltare tutti i segnali che il corpo manda. A partire dai fastidi muscolari o articolari che sono importantissimi per prevenire infortuni da sovraccarico fino ad arrivare all’acidità di stomaco o a problemi di digestione o del sonno. Da quando corro sono diventato molto più attento a tutti questi segnali con cui, fino a qualche anno fa, ero abituato a convivere.
      Non è un caso che i primi anni di podismo spesso mi dovevo fermare per piccoli o meno piccoli infortuni mentre ora corro continuativamente da almeno un paio d’anni senza stop rilevanti (tocchiamo ferro).
      Da qualche mese sto seguendo un’alimentazione vegetariana e mi sono reso conto di quanto sia bello e leggero vivere senza il costante fastidio allo stomaco/intestino con cui credevo fosse normale vivere. DISCLAIMER: Non sto sponsorizzando la dieta vegetariana per tutti, però PER ME ha fatto e sta facendo una grande differenza in termini di qualità della vita.
    6. Misurare = Migliorare: Questo lo sapevo già, ma la corsa è un esempio perfetto di quelle attività che se fatte con criterio può dare parecchie soddisfazioni.
      Misurando frequenza cardiaca e sforzo percepito, facendo allenamenti mirati e controllando diverse metriche che i produttori di Sportwatch mettono a disposizione è possibile diventare più consapevoli e fare progressi, anche questi misurabili in modo molto semplice: il tempo al kilometro a parità di sforzo è un dato assoluto. Se quando correvo da un anno mi sembrava difficilissimo correre una mezza maratona sotto i 5:00/km quest anno ne ho corsa una sotto ai 4:00/km a parità di sforzo.
    7. Mi sveglio presto: Doveri familiari e lavorativi mi hanno messo in condizione di dover correre la mattina presto mentre ancora tutti dormono. Un po’ alla volta questa cosa si è radicata in me ed è diventata un’abitudine fino al punto che ormai, anche se non devo correre presto mi piace comunque alzarmi intorno alle 6.
    8. Darsi degli obiettivi (raggiungibili) è bello: Non tutti devono correre per continuare a fare Personal Best uno dopo l’altro. Però la corsa mi ha insegnato a ragionare su obiettivi a lungo termine e a scomporli in più micro obiettivi a medio termine da raggiungere progressivamente per mantenere alta la motivazione. Di nuovo, quando ho cominciato a correre non avrei mai pensato che sarei potuto arrivare a pormi obiettivi come quello di correre una maratona sotto le tre ore, erano già impensabili 10km di fila a 6:00/km, figuriamoci… Pensando a degli obiettivi raggiungibili ho mantenuto alta la motivazione, mi sono gratificato lungo il percorso ed ora eccomi qua, pronto ad una nuova sfida che per il me stesso di qualche anno fa sembrava irraggiungibile.

    Insomma, molte di queste cose si intersecano fra loro e quasi tutte sono riconducibili anche tramite altre attività o semplicemente al corso della vita. A me però piace attribuire buona parte del merito alla corsa e ai cambiamenti nell’approccio alla vita che essa ha portato con sé.

    Se nel vostro caso non è stato così, oppure se per voi ha portato altri benefici condivideteli nei commenti.
    A presto 🏃🏻 🙂

  • Correre all’alba

    Da diversi anni ho scoperto la bellezza di iniziare la giornata con una corsa.
    Questa pratica comporta diverse differenze rispetto alla corsa fatta nel pomeriggio o la sera:

    • Al mattino, a digiuno, siamo “scarichi” di carboidrati. Questo porta il nostro organismo ad utilizzare prevalentemente i grassi come fonte di energia e ciò può essere d’aiuto per chi usa la corsa per dimagrire.
    • Secondo alcuni studi poi, la corsa a digiuno dovrebbe avere anche un impatto sul VO²max, ovvero sul massimo consumo di ossigeno. Per semplificare, il VO²max è un parametro che viene usato per misurare la resistenza aerobica e più in generale lo stato di forma.
    • Per chi (come me) ha qualche problema di digestione durante la corsa, fare attività a digiuno sicuramente risulta più facile e più leggero.

    Veniamo ora agli aspetti a cui fare più attenzione:

    • Al mattino, proprio perchè le riserve energetiche sono scariche avremo meno energie, sarebbe meglio non svolgere attività troppo lunga o intensa, questo perchè con meno energie si rischia di correre “male” e magari di infortunarsi, insomma è richiesta una maggiore cautela e magari un riscaldamento più lungo per attivare bene corpo e mente.

    Secondo alcuni studi i livelli di cortisolo (l’ormone dello stress) sono più alti al mattino e questo ci può portare ad una perdita di massa muscolare se svolgiamo attività troppo intensa senza esserci rifocillati.


    Personalmente mi sono confrontato con un nutrizionista che mi ha suggerito, prima delle attività impegnative, di mangiare qualcosa di veloce e non impegnativo da digerire (fette biscottate e un velo di marmellata, biscotti secchi, oppure della frutta fresca o secca (sempre in dosi moderate). Nel mio caso specifico in realtà il suggerimento è di mangiare sempre qualcosa prima dell’attività per non perdere ulteriormente peso visto che sono già vicino al limite minimo raccomandato.

    Poi c’è tutto il tema più “romantico“:

    • Correre al buio e svegliarsi insieme al Sole è una sensazione che personalmente trovo stupenda e che non scambierei mai con una corsa nel tardo pomeriggio. Ho la fortuna di iniziare il lavoro ad un orario normale (diciamo fra le 8:30 e le 9:00) e quindi posso alzarmi alle 6:00, mangiare qualcosa, prepararmi ed essere in strada per le 6:20 avendo quindi a disposizione un’ora circa per allenarmi; più che sufficiente per i miei allenamenti durante la settimana.
    • All’alba dove abito io si possono vedere diversi animali: ricci, lepri, rospi, rane, gufi, civette e questo contribuisce a rimettermi in sintonia con la natura e con il mondo, diciamo pure a “rimettermi al mio posto“.
    • Anche i Runner dell’alba sono sempre gli stessi e ormai è diventato un rito quello di salutarsi e più o meno so chi incontrerò e dove, questo contribuisce a rinforzare il senso di appartenenza a questa pratica.
    • Correndo la mattina presto, una volta che ho finito, so di avere a disposizione tutto il resto della giornata per le altre attività e questo soddisfa il mio innato bisogno di “completare i task”.
    • Infine, se l’allenamento non è uno di quelli eccessivi, paradossalmente rientro dalla corsa con più energie (sia fisiche ma soprattutto mentali) per affrontare qualsiasi cosa la giornata abbia in serbo per me.

    Se hai letto questo post e vuoi darmi un Feedback sarebbe interessante sapere come e quando ti alleni.
    A presto 🏃🏻 🙂

  • Le mie scarpe

    Nel corso degli anni ho provato diversi marchi e diverse tipologie di scarpe.

    Attualmente mi sto trovando bene con Nike: da circa due anni le mie “everyday shoes” sono Nike. Prima le Pegasus 39 (comprate per ben tre volte tanto che ero comodo) e ora le Invincible Run 3 (sono al secondo paio).
    Ho trovato entrambe molto comode e adatte al mio piede.
    Le Pegasus in particolare erano molto versatili: leggere quanto basta quando volevo fare dei “lenti svelti” ma ammortizzate a sufficienza per le corse quotidiane.
    Le Invincible Run invece sono scarpe più pesanti ma così morbide che mi hanno fatto dimenticare cosa siano i “fastidi post allenamento”, anche dopo corse di 20 e più kilometri.
    La cosa che più mi ha colpito delle Invincible Run 3 è la longevità: non avevo mai superato gli 800km con un paio di scarpe e queste, di kilometri, ne hanno fatti (il primo paio) più di 1100, con le attuali ho passato i 700 e sono ancora in buona forma.

    Naturalmente sia le Pegasus sia le Invincible sono scarpe pensate per corsa lenta e quotidiana, quando voglio spingere un po’ di più e sono disposto a sacrificare la comodità che scarpe uso?
    Attualmente corro con Adidas Boston 12 con le quali non è scattata la scintilla, anzi…
    L’ultimo paio che mi ha fatto innamorare sono state invece le Nike (che strano…) Streakfly, trovate in offerta a un prezzo ridicolo (circa 80€) e amate fin dal primo utilizzo, calzano aderenti e sono reattive da morire. Unica pecca? durano poco. Le ho dovute cambiare dopo appena 450/500km che, considerando il prezzo basso, sarebbero anche accettabili. Il problema è che ora non si trovano a meno di 130€.

    Per il giorno della gara ho acquistato le Nike Vaporfly 3 che sono state le mie prime e uniche scarpe con piastra di carbonio. Fin ora le ho usate per una maratona, due mezze e due 10km. Tutte corse molto bene e con ottimi riscontri cronometrici.
    Penso che le utilizzerò per tutte le gare di questo 2024 per poi pensare alle eredi, sicuramente ancora con carbonio ma da stabilire se saranno ancora della casa americana.

    Le mie attuali Nike Invincible Run 3 – 707km
    Le mie precedenti Nike Invincible Run 3 – 1100+km successivamente usate per giardinaggio e altre attività ingrate
  • Si parte, direzione Valencia

    Ciao, se vuoi una panoramica di chi sono ho creato una pagina apposta.

    Domenica 1 Dicembre 2024 correrò, se Dio vuole, la maratona di Valencia, la mia terza maratona e la prima che correrò con l’obiettivo di stare sotto le 3h.

    Un risultato ambizioso se considero che il mio primato attuale (conseguito a Dicembre 2023) è di 3h17′, di contro sulle mezze maratone ho più esperienza e il mio personale è di 1h24′, già più compatibile con il risultato che vorrei ottenere.

    Ho deciso di documentare la preparazione, iniziata ufficialmente Lunedì 16 Settembre e nei prossimi giorni troverai il dettaglio di quello che farò nei prossimi due mesi e mezzo.

    In questo video documento l’allenamento e la pianificazione dei prossimi allenamenti.

    A presto!